La degustazione è ancora più buona quando possono partecipare davvero tutti. È stato un pomeriggio intenso di divertimento e di gusto, quello trascorso alla cantina Zymè, in occasione della Skarrozzata, percorso enogastronomico organizzato da UsAcli Verona, e giunto quest’anno già alla sua terza puntata presso le aziende veronesi che si distinguono per l’alta qualità dei prodotti e per l’attenzione costante all’accessibilità. Questa volta, per riflettere e far riflettere sull’importanza di una società senza barriere, si è scelto lo scenario di un’affascinante struttura a San Pietro in Cariano, nel cuore della Valpolicella, scavata nella roccia viva, utilizzata un tempo come deposito di una falegnameria. La ristrutturazione è stata studiata per mantenere la roccia viva a vista: oltre a essere di grande fascino, la sua funzione è quella di ricreare il clima perfetto per il vino mantenendo un costante livello di umidità.
Gran parte della cantina è totalmente accessibile a persone con disabilità: ci sono delle rampe che permettono di raggiungere il piano inferiore, e poi un bellissimo ascensore che collega in assoluta comodità anche le altre parti della struttura. Come sempre durante le Skarrozzate c’è stata la possibilità, per tutti, di vivere sulla propria pelle le difficoltà di chi si muove sulle quattro ruote, sedendosi a bordo delle sedie a rotelle messe a disposizione dagli organizzatori: si tratta di un’occasione importante per riflettere mettendosi nei panni dell’altro, prendendo maggiore coscienza, per qualche ora, degli ostacoli spesso ancora troppo numerosi. E dopo la visita i partecipanti, provenienti da diverse città d’Italia e accompagnati anche da due cani, si sono goduti una degustazione di 5 vini con taglieri di salumi e formaggi, scoprendo i prodotti di eccellenza di Zymè. Eventi come questo sono un fiore all’occhiello per Us Acli, che insiste su un’idea di sport che sia anche cultura, inclusione, accettazione delle diversità, conoscenza ed eliminazione delle barriere.