Promuovere lo sport, al fine di renderlo mezzo educativo e di benessere fisico, è l’impegno principale dell’USacli. Per la nostra associazione è molto importante anche la componente spirituale della persona, che deve essere rispettata e coltivata allo stesso modo di quella fisica. C’è una disciplina che mira all’armonia e alla conoscenza di corpo, mente e spirito insieme. Si tratta dello yoga: scopriamolo con Mattea Legnaghi, istruttrice e fondatrice del centro ‘Lsomakundalini (via G. Trezza, 11b – Verona).
Mattea, partiamo dalla tua storia personale. Cosa facevi prima di aprire il centro?
Per 22 anni ho lavorato come restauratrice, soprattutto di dipinti. Ho studiato a Firenze e poi ho lavorato a Verona per la sovrintendenza, occupandomi anche di chiese importanti, organi lignei e arte contemporanea. Ho sempre cercato di raggiungere il massimo in quello che facevo, volevo rendere al massimo nel mio settore.
Cosa ti ha insegnato, a livello umano, un lavoro particolare come quello della restauratrice?
Il rispetto e l’umiltà. Di fronte alle opere d’arte dovevo avere un approccio neutrale e scientifico: non potevo aggiungere nulla di mio al lavoro che stavo facendo. L’obbiettivo era di salvare l’opera originale, lasciandole la propria identità, lavorando quindi con grande rispetto. Questo atteggiamento mi è stato utile per il rapporto che costruisco con le persone attraverso lo yoga: cerco lo “spiraglio di luce” giusto per offrire un percorso personale.
Di “yoga” si sente spesso parlare… Ma insomma, questo “yoga” cos’è?
Intanto partiamo da cosa non è, visto che spesso si fa confusione. Lo yoga non è una religione, non è un insieme di dogmi e non è per pochi. Ci tengo a precisarlo: questa disciplina non è un’alternativa alle religioni, anzi. Io sono cattolica e lo yoga mi ha aiutato ad approfondire la mia spiritualità cristiana. Ci concentriamo su tecniche di respirazione (pranayama) e movimenti del corpo, seguendo mappe antiche, che sono state provate anche scientificamente. Molti studi medici sostengono l’utilità dello yoga per la salute, in particolare quelli del dott. Franco Berrino.
Come sei passata dal lavoro di restauratrice all’apertura di un centro yoga?
L’idea di aprire un centro yoga è nata dall’esigenza personale di trasformare il mio mondo lavorativo. Dopo tanti anni nel mondo del restauro, ho conosciuto lo yoga, che ha rappresentato un cambio radicale per la mia vita. Per 5 anni ho continuato a fare entrambe le cose, poi mi sono concentrata sullo yoga.
Come sei diventata istruttrice?
Ho seguito dei corsi di formazione come insegnante di yoga kundalini, con un training durato un anno e mezzo. Il mio riferimento è la 3HO, un’organizzazione mondiale nata negli anni ’70 negli Stati Uniti, che si occupa della formazione degli insegnanti. Corsi, esami e diplomi sono tutti molto seri e controllati. Questa associazione permette di formarsi come insegnanti, specializzandosi su alcuni temi particolari. Insomma, non è sufficiente un viaggio in India per diventare esperti di yoga! Io mi sono specializzata negli asana, ovvero le diverse posture dello yoga.
Serve una preparazione particolare per praticare yoga?
No, non servono requisiti particolari. Per dare un’idea della potenza dello yoga, la stessa lezione può essere seguita da persone di 20, di 80 o malate di sclerosi multipla. Ovviamente ci sono delle varianti, ma il gruppo può lavorare assieme senza problemi. Abbiamo classi che si concentrano sul respiro, sul movimento del corpo, sul rilassamento, sulla meditazione. Non esistono gruppi più o meno avanzati, ci si può inserire in qualsiasi momento dell’anno.
Quali sono i punti di forza dello yoga kundalini?
Lo yoga può essere praticato in diversi modi, con vari mezzi, privilegiando o meno certi aspetti (alcune discipline si concentrano più sul fisico, altre sul lato spirituale, altre sfruttano l’uso di suoni…). Lo yoga kundalini è una pratica molto antica, arrivata in occidente negli anni ‘70 per volontà del maestro Yogi Bhajan, che aveva sentito la necessità di farla conoscere anche a noi. Mette insieme i migliori aspetti delle diverse discipline, per diventare uno strumento al servizio della quotidianità di una persona. Ci sono delle regole da seguire, ma “solo quando hai disciplina sei libero”. Spesso abbiamo l’illusione della libertà, ma poi siamo come dei criceti sulla ruota: corriamo, corriamo… Ma restiamo sempre fermi!
Cosa ti ha dato la pratica dello yoga?
Lo yoga è per me uno strumento quotidiano che mi permette di essere presente a me stessa e a quello che accade senza subirlo. È stato lo strumento che mi ha fatto sentire davvero il mio corpo, mi fa stare bene. L’alimentazione e il tenore di vita adeguati sono arrivati come conseguenza, senza fatica. Si può arrivare allo yoga in tanti modi diversi, per me è stato un mal di schiena che mi bloccava completamente. Eppure sono sempre stata molto attiva e praticavo molti sport diversi. Con quel dolore alla schiena, lo yoga era l’unica cosa che riuscivo a fare, per il benessere che derivava dalle pratiche di respirazione. Con lo yoga si fanno i movimenti corretti per non farsi male, quindi ne deriva un grande beneficio per il corpo. Oltre al lato fisico, lo yoga può aiutare molto anche la propria parte spirituale: corpo, mente e spirito non si possono dividere, vanno aiutati sempre insieme. Come dicevo, non è in contrasto con la propria spiritualità né un limite alla religiosità personale, anzi può derivarne un arricchimento.
Oltre alle classi tradizionali di yoga, di cosa si occupa il centro ‘Lsomakundalini?
Abbiamo diversi progetti che sviluppiamo nel corso dell’anno. Ad esempio organizziamo degli incontri con Carmelina Zullo, coach di nutrizione, salute e medicina energetica. “L’essenza creativa del femminile” è un ciclo di incontri durato un anno, durante il quale abbiamo ospitato donne che ci hanno raccontato esperienze di vita particolari. Abbiamo un progetto concentrato sui cambiamenti del corpo della donna, per accompagnarla nelle diverse fasi della vita. Questo percorso non è chiuso agli uomini, anzi può diventare fonte di arricchimento per una relazione. Abbiamo anche un corso di Tai Chi con un insegnante specializzato, seminari di astrologia, incontri su detox per il fisico e defaticamento, coaching di benessere personalizzato.
Quindi se fossi interessato allo yoga… Cosa devo fare?
Vieni a trovarci! Capire lo yoga a parole è difficile, bisogna sperimentarlo. Solo partecipando a una delle nostre classi puoi capire se lo yoga ti “risuona dentro”. Magari non è il momento giusto e puoi tornare più avanti, ma almeno una volta devi provare! Abbiamo corsi sia alla mattina che alla sera. Le lezioni durano 90 minuti e puoi venire una, due, tre volte a settimana. Con l’iscrizione all’ASD ‘Lsomakundalini avrai accesso anche a tutte le altre nostre attività.
Mattea, da qualche mese sei anche vice presidente della sezione USacli di Verona. Come colleghi questa esperienza a quella dello yoga?
Ho accettato la proposta di diventare vice presidente di USacli perché lo spirito dell’associazione è in linea con quello di cui mi occupo. C’è grande attenzione alla persona e si tratta di una realtà che si fonda su valori per me molto importanti. Lo sport visto come pratica per il benessere è importante, anche sotto forma di “gioco”, nel senso di confronto con l’altro, perché si impegnano tutte le proprie energie. Grazie a questo mio ruolo nell’USacli spero di aiutare le persone a comprendere che ci sono modi molto semplici per migliorare il proprio benessere. La mia filosofia è che non importa quello che ti succede, ma come reagisci!
Indirizzo
Centro yoga ‘Lsomakundalini | via Gaetano Trezza, 11B – Verona